Sanzione davvero “salata” per la compagnia Tre Italia che dovrà pagare una somma di oltre 1,75 milioni di euro per pratiche commerciali giudicate scorrette. La sentenza, in realtà, risale allo scorso mese di gennaio quando l’Antitrust, individuando delle irregolarità nei servizi premium, aveva deciso di combinare una sanzione alla H3G, la Tre Italia.
Immediato il ricorso della compagnia che ha interpellato il giudici amministrativi del Tar del Lazio che nella giornata di oggi hanno deciso per respingere la tesi dellA difesa confermando la decisione dell’Antitrust.
Le gravi accuse riguardano dei servizi premium che la Tre Italia avrebbe fornito ai suoi clienti in maniera poco consapevole o addirittura inconsapevolmente portando ad un aggravio di spesa per i consumatori italiani.
Confermate le “numerose violazioni del codice di consumo” rilevate dall’autorità di garanzia per i giudici del Tribunale Amministrativo che ha puntato il dito contro la “condotta omissiva” da parte della Tre. In molti casi, spiega il Tar, la Tre imponeva, in automatico, i servizi premium, in maniera del tutto inconsapevole per i consumatori. Un modus operandi scorretto aggravato dalla quasi impossibilità di disabilitazione del contratto da parte dell’utente, impossibilità di cui, inoltre, i consumatori non erano stati informati al momento della sottoscrizione del contratto.