Il rapporto tra Apple e la Russia si sta incrinando in questi ultimi giorno, un paio di episodi infatti mettono i risalto le tensioni esistenti tra l’America e le sue aziende e il paese di Vladimir Putin. Da prima del caso della statua di Steve Jobs rimossa c’è chi dice a causa delle rivelazioni di Tim Cook sulla sua omosessualità, ora invece la nuova legge che mette al bando, da gennaio 2015, la vendita dell’iPhone in Russia.
La nuova legge applicata dal Cremlino non va a colpire direttamente solo l’iPhone, ma bensì tutti i produttori di smartphone che utilizzano servizi di cloud storage che si appoggiano a server non localizzati in Russia. Il apese ha deciso di alzare un muro in termini di sicurezza nel campo mobile, permettendo la commercializzazione di dispositivi che hanno servizi di cloud ubicati nella stessa Russia, cosa che tutti ben sappiamo non avviane con l’iPhone.
iCloud utilizza infatti dei server che sono ubicati fisicamente negli Stati Uniti, e tutti i dati degli utenti sono allocati in tali spazi, cosa che dal primo di gennaio del 2015 non sarà più possibile grazie alla nuova legge introdotta. I rapporti tra Russia e America rischiano quindi di aggiungere nuove tensioni anche nel campo tecnologico.
Ora resta da capire quale sarà la reazione di Apple a questa nuova imposizione, se deciderà di introdurre un sistema cloud-based locale in Russia o se, decisione più difficile, smetterà di distribuire l’iPhone in tale paese. Certo è che se prevarrà tale situazione si scatenare un traffico nero di dispositivi Apple nel paese che porterebbe tali dispositivi ad essere venduti per cifre molto più alte di quelle di vendita.
[amazon-product-search search_index=’Electronics’ keywords=’iphone 6′ template=’grid’ fields=’image,title,price,button’ button=’buy-from’ columns=3 item_count=3]