In che modo state comunicando al giorno d’oggi con il vostro Smartphone? Se stiamo parlando di contenuti testuali, spesso la risposta è facile. Eppure si sta cercando di cambiare questo metodo di comunicazione, forse tornando ai cari vecchi SMS con un congruo aggiornamento.
Cominciamo con una piccola base. Cosa sono gli SMS? Se siete molto giovani, probabilmente avete quasi già dimenticato la loro esistenza. Al giorno d’oggi si comunica sempre con Whatsapp, Telegram o Facebook. SMS sta per Short Messaging Service ed era un tempo l’unico modo per mandare messaggi testuali ad una persona con un cellulare. Per una certa fetta d’utenza (così come gran parte delle aziende, che però hanno anche valide alternative) questo costituisce ancora un buon modo di comunicare.
Ma gli SMS sono estremamente limitati. Anche se gli abbonamenti garantiscono un’immensa quantità di messaggi che possiamo mandare al mese, sono per buona parte inutili. Dobbiamo mandare messaggi corti, ci mettono tempo ad arrivare, e se vogliamo includere un qualsiasi contenuto multimediale bisogna convertire quei messaggi in MMS (Multimedia Messaging Service) il quale comporta costi aggiuntivi ed un livello di compressione ormai ritenuto assurdo per la tecnologia d’oggi.
Per questo è stato inventato il sistema RCS. Questo sta per Rich Communication Service. Si tratta d’un servizio che sostituirà gli SMS nel futuro, e funziona talmente bene che va al pari passo di altri servizi. In poche parole, con il sistema RCS potete comunicare così come fate con Whatsapp o Telegram, mandando messaggi carichi di foto e video senza eccessive compressioni. Basta avere il proprio numero di telefono e l’abbonamento e potete iniziare – così come si faceva una volta con gli SMS. Questo sistema è inoltre molto ben protetto, quasi al livello del servizio iMessage dell’Apple – solo più universale.
E’ utile o meno? Chissà. Forse è un po’ tardi per introdurre l’RCS, il punto è che la tecnologia è già qui da qualche tempo…ma i provider e le varie aziende che possono metterlo in servizio non sono sicuri di quando possono fare ciò. In effetti siamo già estremamente popolati da servizi di messaggistica privata che usiamo ogni giorno…e inserire l’RCS in mezzo a questa faccenda è un costo aggiuntivo che non tutti vogliono affrontare. Questo riguarda anche i cellulari, il quale hanno bisogno d’una compatibilità aggiuntiva per sfruttare l’RCS. Il sistema operativo va adattato, le funzioni base del cellulare vanno aggiornate o cambiate…insomma, così come viene visto ora, questo sistema non può davvero competere con i giganti che hanno condizionato le nostre vite così tanto da farci basare solamente su di loro per comunicare.
Ma l’interesse c’è, ed è molto alto. Fra i servizi italiani interessati ad introdurre l’RCS ci sono TIM e Vodafone. Marche famose come Samsung ed LG vogliono introdurre l’RCS. Microsoft e Google hanno già espresso il loro parere positivo. E’ chiaro che tutti hanno un certo interesse a strappare la fetta di mercato che hanno gli altri servizi, ma come già detto non è veramente così facile come sembra. Ci sono anche aziende che non sono veramente positive all’idea di avere l’RCS in giro, come l’Apple: il loro iMessage è un servizio che comunica in una maniera molto simile, ed avere un sistema che rende questa faccenda universale può intaccare la loro unicità sul mercato.
Quindi, quando vedremo l’RCS nei nostri cellulari? Vista le varie complicazioni che riguardano questo sistema, prima di vederlo far breccia può passare parecchio tempo. Magari riusciremo a vedere qualcosa di più fra un anno o due, quando finalmente i vari giganti della telefonia saranno riusciti a trovare un accordo comune su come inserire questa funzione nei cellulari e nei loro abbonamenti. Nel frattempo, non abbiamo certo una mancanza d’alternative: torniamo pure a chattare come sempre…