Un clamoroso divieto per l’app di messaggistica più utilizzata al mondo, WhatsApp, arriva daI Brasile. Il Tribunale dello stato di Piaui’, nel nord est del paese, ha emesso l’obbligo ai vari operatori di telefonia mobile, di cancellare l’app dalle dotazioni. Il motivo di questa decisione sarebbe stata la condivisione di contenuti pedo-pornografici da alcuni iscritti.
In realtà la misura adottata contro WhatsApp è di una sospensione “fino al compimento di ordinanza giudiziaria”, ma gli operatori di telefonia mobile, presentando un ricorso, sono riusciti a garantire il servizio, almeno temporaneamente.
Il tutto risale ad un procedimento risalente al 2013 dalla Procura dei Minori di Teresina nei confronti di utenti che avevano pubblicato foto di “bambine minorenni esibite sessualmente”. A seguito della segnalazione effettuata dalle autorità competenti, WhatsApp avrebbe negato la cancellazione dei contenuti sessualmente espliciti.
Nessuna risposta ufficiale da Facebook, l’azienda proprietaria della piattaforma di messaggistica che non ha rilasciato note ufficiali in merito alla vicenda. Ma le reazioni si sono fatte sentire in tutto il paese. “Una misura sproporzionata” dichiarano i sindacati degli operatori telefonici di tutto il paese. Non è la prima volta che WhatsApp finisce nel mirino dei governi di tutto il mondo. Sia David Cameron che Barack Obama hanno espresso forti perplessità verso quelle app di messaggistica che come WhatsApp, non sono accessibili dai servizi governativi.
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